Anello del M.te Tambura - EEA

Questo è un itinerario che per essere completato necessita di un discreto allenamento e "contiene" breve tratti attrezzati ma che non necessitano di imbragature, tuttavia personalmente non ho potuto completarlo per la difficoltà di far attraversare questi tratti al mio cane (ca 50 kg).
Ho però fatto quasi totalmente il percorso effettuando la salita dei versanti nord e sud-est in due occasioni separate, ma sono sempre stato costretto a tornare sui miei passi per le ragioni che ho già spiegato.

L'anello prevede l'arrivo in auto fino all'Oasi di Campocatino (1031 mt), antico alpeggio abbandonato sopra l'abitato di Vagli di Sopra ed ai piedi dell'imponente massiccio del M.te Roccandagia, in fase di ristrutturazione sia grazie a privati che al parco. Qui è stato creato un rifugio che offre bar e ristorante oltre all'affitto di appartamenti che utilizzano piccoli generatori a gasolio per la produzione di energia elettrica.

Giunti alla piazzetta centrale, dopo aver fatto scorte di acqua fresca alla fonte situata al centro della stessa, prendiamo in sentiero 147 che sale lungo il fianco sud-est dei prati per circa 800 mt tra palegro e lamponi. Dopo poco che siamo entrati nel bosco di faggi troviamo una deviazione che sulla sinistra porta all'Eremo di S.Viviano (1090 mt), noi però continuiamo a salire e in poco tempo siamo sulla mezza-costa della montagna. Ce ne accorgiamo sia per i primi ravaneti glaciali che scendono sulla nostra destra, sia per il sentiero che si fa stretto e pianeggiante, lasciando sotto di noi poco più che le fronde degli alberi. 
Proseguendo tra alti e bassi troviamo piccoli "ponticelli" di legno creati per scavalcare le recinzioni dei vecchi pascoli, e sulla sinistra possiamo mirare Cava Marino, una delle molteplici cave di marmo (questa ancora in funzione) sparse per il territorio. Siamo a quota 1200 mt circa ed abbiamo camminato quasi 2 km quando incontriamo il tratto attrezzato che mi ha costretto a tornare indietro, niente di impossibile non vi preoccupate; si tratta di tre tornantini in salita ed in forte pendenza, attrezzati con una robusta corda d'acciaio per aiutarsi (per il cane però era un problema), che vi consentono di girare attorno alla punta sud del Roccandagia.


Per chi continua, dopo poche decine di metri ancora pianeggianti, giungerete all'incrocio con il segnavia 35 che in poco più di 1 km di ripida salita vi porterà al Passo della Tambura (1620 mt) dove imboccherete il 148 che sale, altrettanto ripido fino alla cima del M.te Tambura (1895 mt il secondo più alto delle Apuane).
Dopo un breve tratto semi-pianeggiante comincia la ripida discesa verso il M.te Crispo (1835 mt) e giù fino al Passo della Focolaccia (1700 mt) facendo molta attenzione all'ultimo tratto di discesa che viene segnalato per esperti. Giunti al passo giriamo a destra ed imbocchiamo il sentiero 177, scendendo ripidi per altri 600 m circa per poi proseguire a mezzacosta nella gola tra il M.te Tambura ed il M.te Roccandagia tra ravaneti, faggete e radure.
Dopo poco più di 1 km troviamo l'altro tratto che mi ha costretto a girare, sul M.te Tombaccia (1365 mt), questo non attrezzato ma poco adatto a chi soffre di vertigini. Si tratta di poche decine di metri di sentiero stretto e ripido, tra le rocce, senza cavi di protezione (anche qui niente di impossibile, non è una scalata, ma bisogna rimanere concentrati e fare molta attenzione). Da qui il sentiero rientra nel bosco di faggi e torna decisamente accessibile a tutti, scende leggero in un susseguirsi di rocce che spuntano dal terreno e intorno alle quali il sentiero si snoda per arrivare così nuovamente ai prati dell'Oasi.
Appena usciti dal bosco il panorama è mozzafiato, dalla Valle della Garfagnana fino ai monti dell'Appenino Tosco-Emiliano, col M.te Cusna ed ancora più lontano, se il tempo lo concede, fino all'Abetone.
Suggestiva è anche la visione dall'alto dell'intero abitato di Campocatino, con i suoi ruderi sparsi, i suoi verdi prati e con la chiesetta al suo centro.Siamo così tornati a Cmpocatino, percorrendo circa 9 km. Il tempo previsto, ricordando che non personalmente non ho potuto farlo tutto, è di circa 4 ore e 1/2.





Anche se i tratti di cui vi ho parlato vi mettono paura, vi consiglio comunque di fare un salto all'Oasi di Campocatino e se volete camminare un po' andare a vedere l'Eremo si S.Viviano per la strada che ho descritto nella prima parte, questo mini percorso è accessibile a tutti, si tratta di poco più di 2 km tra andata e ritorno con un dislivello di circa 100 mt.

Buon cammino
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