Dal P.so dei Mandrioli al P.gio Tre Vescovi -- E

Questo percorso si svolge lungo la giogana tosco-romagnola, attraversando i principali Passi che fungevano da collegamento tra i due versanti, l'Alto Savio da una parte e la Valle Santa dall'altro.
 Lasciamo l'auto proprio in cima al passo dei Mandrioli (1173 mt), sul comodo ed ampio spazio che troviamo sul versante casentinese della
cima; appeni scesi dall'auto possiamo già notare la diversità del paesaggio tra i due versanti, più dolce e verde quello casentinese, aspro e roccioso quello romagnolo. Iniziamo su per la breve salita immettendoci sullo 00 GEA, che non abbandoneremo mai durante tutta la giornata, ed in parte coincidente con il percorso MTB che fa anello da Badia Prataglia. Percorriamo comodamente i primi 3 Km in un continuo saliscendi, mai impegnativo, attraverso un alternarsi di cupi boschi di abeti rossi e bianchi, con faggete luminose che si preparano a sbocciare per la primavera, giungendo al 

primo importante crocevia nonché punto più basso di tutta l'escursione, quello del P.so di Serra (1150 mt). Questo incrocio non si trova sulla costa, siamo infatti una cinquantina di metri più in basso, attorno a quota 1100 mt; da qui sulla destra scende il segnavia 59 verso Corezzo mentre a sinistra è ancora ben visibile l'antico selciato che sale al valico per poi scendere verso gli alpeggi di C. Nasseto (890 mt) e Castel dell'Alpe (850 mt), fino al paese di Bagno di Romagna. 

Noi proseguiamo dritti in leggera salita fino ad arrivare ai piedi di P.ta dell'Alpuccia, dove una piccola terrazza panoramica ci da la possibilità 
di ammirare entrambi i versanti, e di prendere fiato prima della ripida ascesa ai 1294 mt del Montalto, quota più alta del percorso.











Siamo circa a metà strada e proseguiamo per 2 km quasi sempre in discesa attraversando piccole zone aperte che ci permetto di ammirare il maestoso massiccio del Sacro Monte della Verna (M.te Penna 1283 mt), giungendo così ad un altro snodo cruciale del passato, quello del 
P.so Rotta dei Cavalli (1173 mt) chiamato così per le difficoltà che i cavalli avevano in alcuni ripidi tratti della parte romagnola. 
Oltre che per la vita economica delle comunità delle due vallate questo passo era anche un importante via di pellegrinaggio salendo da Verghereto (segnavia 173) verso la Valle Santa (segnavia 67 e 68) e la Verna tramite il nostro stesso sentiero 00. Dopo circa 500 mt, all'interno di un profondo avvallamento, troviamo la Buca del Tesoro; si tratta di un piccolo sistema di grotte visitabili con la dovuta attrezzatura, che devono il loro nome a le varie leggende che narravano di tesori nascosti, alcune persino da Annabile al suo passaggio verso Roma. Da qui, in poco meno di un kilometro, arriviamo alla nostra meta, quella di Poggio Tre Vescovi (1240 mt), fino al 2009 punto d'incontro di tre regioni (Emilia-
Romagna, Marche e Toscana) e tre province (provincia di Arezzo, provincia di Pesaro-Urbino e provincia di Forlì-Cesena); in passato, e probabilmente fu motivo del suo nome, qui  si incontravano 3 diocesi: (San Marino-Montefeltro, Forlì-Bertinoro e Arezzo-Cortona-Sansepolcro). Dopo esserci fermati a mangiare e riposare un po', ritorniamo sui nostri passi per affrontare il viaggio di ritorno.
Non lasciatevi scoraggiare dal fatto che ripercorrerete la stessa strada fatta al mattino, perchè il sole si è spostato, il meteo è cambiato, e la nebbia che al mattino nascondeva il versante romagnolo, ora ci regala nuovi panorami. Anche il bosco può riservare piacevoli sorprese, come il 
mostrarsi di caprioli, daini, cervi e cinghiali che numerosi popolano queste montagne.

Il percorso misura circa 17,5 km, percorribili in 6 ore e 1/2; il dislivello complessivo è di circa 550 mt, quasi tutti concentrati intorno a P.ta dell'Alpuccia e Montalto che da soli ne fanno più di 250 mt.
Non ci sono fonti d'acqua lungo l'itinerario, quindi portarne una scorta in più da casa, e ricordarsi la giacca a vento visto che, anche se in buona parte sottocosta, il percorso si svolge in cresta ed è quindi possibile che il tempo cambi velocemente e che i venti spazzino le cime.

Buona camminata

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