Questo percorso, che necessita di una certa esperienza ed allenamento, ci porterà attraverso tratti
piuttosto duri ad ammirare da più visuali alcuni tra gli orridi più caratteristici e suggestivi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Lasciamo l'auto, ancora una volta, al comodo parcheggio di Piancancelli (1485 mt), punto di partenza di diverse nostre escursioni) da dove imbocchiamo il sentiero degli alpini (segnavia 00) attraverso Pian delle Fontanelle per raggiungere in circa 20 minuti l'omonimo rifugio (1389 mt) dove facciamo rifornimento d'acqua fresca. Proseguiamo
inoltrandoci nel bosco ancora sullo 00 che in pochi minuti ci porta alla ripida discesa delle Balze delle Rondinaie, rese viscide dalle piogge dei giorni scorsi; giunti sull'orlo lo spettacolo è garantito, nonostante la giornata non sia delle migliori, con la visione della valle del Godenzo e di gran parte, seppur coperto dagli alberi, del nostro percorso fino alla
Cascata del Piscino e più in alto, la linea degli alberi tagliata dalla strada bianca che percorreremo al ritorno. Continuiamo a scendere per poco più di mezz'ora per raggiungere la splendida terrazza di Giogo di Castagno (1082 mt) da dove, dopo esserci goduti il panorama, imbocchiamo sulla sinistra il segnavia 14 che scende verso il fondovalle al di sotto delle Rondinaie. All'inizio del sentiero un cartello ci avvisa che in caso di pioggia o scioglimento delle nevi invernali, la pista potrebbe non essere attraversabile a causa dei numerosi fossi che ci troveremo a dover guadare lungo il percorso. Dopo circa 200 mt troviamo un primo incrocio dove manteniamo la sinistra lungo la pista denominata Via Migliari (sulla destra stacca invece il 14A detto Via Ripalta), e dal quale, voltandoci indietro, abbiamo una splendida visuale sulle ripe denominate La Posa.
inoltrandoci nel bosco ancora sullo 00 che in pochi minuti ci porta alla ripida discesa delle Balze delle Rondinaie, rese viscide dalle piogge dei giorni scorsi; giunti sull'orlo lo spettacolo è garantito, nonostante la giornata non sia delle migliori, con la visione della valle del Godenzo e di gran parte, seppur coperto dagli alberi, del nostro percorso fino alla
Cascata del Piscino e più in alto, la linea degli alberi tagliata dalla strada bianca che percorreremo al ritorno. Continuiamo a scendere per poco più di mezz'ora per raggiungere la splendida terrazza di Giogo di Castagno (1082 mt) da dove, dopo esserci goduti il panorama, imbocchiamo sulla sinistra il segnavia 14 che scende verso il fondovalle al di sotto delle Rondinaie. All'inizio del sentiero un cartello ci avvisa che in caso di pioggia o scioglimento delle nevi invernali, la pista potrebbe non essere attraversabile a causa dei numerosi fossi che ci troveremo a dover guadare lungo il percorso. Dopo circa 200 mt troviamo un primo incrocio dove manteniamo la sinistra lungo la pista denominata Via Migliari (sulla destra stacca invece il 14A detto Via Ripalta), e dal quale, voltandoci indietro, abbiamo una splendida visuale sulle ripe denominate La Posa.
Continuiamo a scendere immersi nel fitto bosco e dopo circa 500 metri, quando la vegetazione si apre, facciamo attenzione perchè il sentiero svolta a sinistra verso la parete rocciosa; in prossimità di questa curva a gomito, se proseguiamo una decina di metri in avanti, ci affacciamo in un altra piccola terrazza naturale da dove possiamo ammirare le stratificazioni a strapiombo che compongono le Balze delle Rondinaie. Proseguendo la discesa, raggiunta quota 900 mt, guadiamo il Fosso di Falterona (che scende dall'omonima cima) e raggiungiamo un altro incrocio: qui abbandoniamo il segnavia 14, che scende a Castagno d'Andrea, ed imbocchiamo a sinistra il 14C (segnalato per escursionisti esperti) che superato un piccolo bivacco in metallo risale la ripida costa attraverso i resti di un antico selciato, appena visibile sotto il muschio e le foglie; in un'ora circa di ripida salita raggiungiamo quota 1120,
dove incrociamo il segnavia 11 "E. Boni".
Svoltando a sinistra, in circa 20 minuti ancora di ripida salita, raggiungiamo la Cascata del Piscino; purtroppo, ad oggi (luglio 2014), ci dobbiamo accontentare delle precedenti vedute da lontano dato che gli ultimi metri di sentiero sono interrotti da una frana che blocca così l'accesso alla cascata. Al precedente incrocio svoltiamo quindi a destra attraverso la faggeta, sempre sul sentiero "E. Boni", fino a raggiungere La Pianaccia sulla sterrata che da Castagno d'Andrea sale verso Piancancelli. Iniziamo quindi la comoda salita fino a raggiungere in circa 15 minuti l'area attrezzata del Borbotto (1120 mt); qui una sbarra chiude il transito ai veicoli e concede agli escursionisti una zona di relax a 360°. Oltre ad una fonte ed ad un bivacco
recentemente ristrutturato, troviamo numerosi tavoli e panche sparsi qua e là, più o meno esposti al sole, dove ci fermiamo per pranzare e per riposarci dopo la fatica della salita del mattino.
Per il ritorno proseguiamo lungo la sterrata che taglia la fitta faggeta e che ora porta il segnavia 8; dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, l'area denominata Poggiolino Rosso ci regala un'ultima splendida e diversa visuale sulle Balze delle Rondinaie e de La Posa. Da qui altri 2 km di comoda salita, niente a che vedere con quella del mattino, ci riportano fino all'area di Piancancelli dove avevamo lasciato la macchina.
Il percorso misura in totale 12,8 km percorsi in circa 5 ore e mezza di cammino; l'itinerario presenta tratti che prevedono esperienza ed allenamento, il sentiero con segnavia 14 può non essere percorribile nei periodi invernali o molto piovosi a causa dei numerosi fossi da attraversare.
Buona camminata
dove incrociamo il segnavia 11 "E. Boni".
Svoltando a sinistra, in circa 20 minuti ancora di ripida salita, raggiungiamo la Cascata del Piscino; purtroppo, ad oggi (luglio 2014), ci dobbiamo accontentare delle precedenti vedute da lontano dato che gli ultimi metri di sentiero sono interrotti da una frana che blocca così l'accesso alla cascata. Al precedente incrocio svoltiamo quindi a destra attraverso la faggeta, sempre sul sentiero "E. Boni", fino a raggiungere La Pianaccia sulla sterrata che da Castagno d'Andrea sale verso Piancancelli. Iniziamo quindi la comoda salita fino a raggiungere in circa 15 minuti l'area attrezzata del Borbotto (1120 mt); qui una sbarra chiude il transito ai veicoli e concede agli escursionisti una zona di relax a 360°. Oltre ad una fonte ed ad un bivacco
recentemente ristrutturato, troviamo numerosi tavoli e panche sparsi qua e là, più o meno esposti al sole, dove ci fermiamo per pranzare e per riposarci dopo la fatica della salita del mattino.
Per il ritorno proseguiamo lungo la sterrata che taglia la fitta faggeta e che ora porta il segnavia 8; dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, l'area denominata Poggiolino Rosso ci regala un'ultima splendida e diversa visuale sulle Balze delle Rondinaie e de La Posa. Da qui altri 2 km di comoda salita, niente a che vedere con quella del mattino, ci riportano fino all'area di Piancancelli dove avevamo lasciato la macchina.
Il percorso misura in totale 12,8 km percorsi in circa 5 ore e mezza di cammino; l'itinerario presenta tratti che prevedono esperienza ed allenamento, il sentiero con segnavia 14 può non essere percorribile nei periodi invernali o molto piovosi a causa dei numerosi fossi da attraversare.
Buona camminata
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