Lasciamo l'auto nei pressi dell'area attrezzata del Nocicchio (993 mt), situata in prossimità di uno stretto tornante lungo la SP142, appena 2 km sotto il P.so dei Mandrioli (nel versante romagnolo), e ci incamminiamo sul segnavia 201 coincidente con il percorso MTB n°19.
Percorriamo poco meno di un km di leggera salita circondati dal bosco arriviando alla sbarra de Il Poggiaccio (1069 mt), la superiamo ignorando il sentiero che a destra scende fin sopra Bagno di Romagna (segnavia 185), e dopo un breve tratto pianeggiante la strada inizia a scendere; la fitta vegetazione si dirada e il paesaggio diventa più roccioso, tipico del versante romagnolo del parco, lasciando spazio a panorami mozzafiato sulle molteplici increspature di questa parte di appennino.
Percorriamo poco meno di un km di leggera salita circondati dal bosco arriviando alla sbarra de Il Poggiaccio (1069 mt), la superiamo ignorando il sentiero che a destra scende fin sopra Bagno di Romagna (segnavia 185), e dopo un breve tratto pianeggiante la strada inizia a scendere; la fitta vegetazione si dirada e il paesaggio diventa più roccioso, tipico del versante romagnolo del parco, lasciando spazio a panorami mozzafiato sulle molteplici increspature di questa parte di appennino.
Camminiamo per un altro km in leggera discesa con lo sguardo che spazia a destra fino al M.te Fumaiolo ed a sinistra fino ai prati della Burraia ed oltre, giungendo al crocevia ai piedi del M.te Carpano (1130 mt); qui infatti la strada sterrata si divide scendendo a sinistra verso Pietrapazza (segnavia 209 e MTB 18) e a destra aggirando il monte. Noi però passiamo accanto ad una pietra incisa ed iniziamo l'ascesa del Carpano lungo il 201 che ora, abbandonata la strada sterrata, sale ripido sul terreno roccioso, tra
piccole chiazze di arbusti lasciando spazio al panorama che ci distrae dalla fatica. Giunti in cima e voltandoci indietro, possiamo ammirare quasi tutta la giogana che divide Toscana e Romagna, dandoci l'occasione di riprendere fiato e di ammirare la vastità e l'integrità delle foreste che compongono il Parco. La seguente ripida discesa ci porta in pochi minuti a ritrovare lo sterrato che avevamo lasciato sul versante opposto, e che percorreremo per un altro km costeggiando il M.te Castelluccio (1115 mt) fino ad un altro incrocio; qui abbandoniamo nuovamente la comoda strada ed imbocchiamo a destra il segnavia 193 per S.Piero in Bagno. Il percorso si fa stretto e ripido, con tratti a gradini naturali scavati su terra e rocce, in un alternarsi suggestivo di fitto bosco di faggio e querce
, con tratti aridi e rocciosi a strapiombo sulla Val di Bagno. Il sentiero scende costante per circa 3 km fino a raggiungere un'altra strada sterrata, quella che da S. Piero in Bagno porta a Campodonico, sulla quale ci immettiamo svoltando a sinistra e che ci accompagnerà per l'ultimo km fino al cancello che delimita l'area del Santuario.
Superato il cancello, dopo un centinaio di metri, si stacca sulla sinistra un breve sentiero che porta sulla collinetta dove troviamo il rudere di Rocca Corzano, costituita ormai solo da un paio di imponenti e suggestive mura perimetrali, dalle quali grazie ad una finestra aperta su una di questa è possibile ammirare Bagno di Romagna e l'alta valle del Savio. Scendendo dalla parte opposta da dove siamo arrivati, troviamo il Santuario della M.na di Corzano (678 mt), completamente ristrutturato (oggi ospita anche un punto di ristoro) e circondato da folti alberi che ombreggiano prati verdi e pianeggianti dove possiamo fermarci a mangiare e riposare prima di tornare sui nostri passo ed intraprendere la via del ritorno.
La dura risalita lungo il segnavia 193 viene "alleggerita" dalle numerose zone marnose dove possiamo fermarci a riprendere fiato godendo dei fantastici panorami che l'Alta valle del Savio ci regala. Per il ritorno all'auto percorreremo la stessa strada dell'andata ad eccezione della salita al M.te Carpano, che eviteremo aggirandolo sulla strada che lo aggira e che avevamo abbandonato al mattino. Questo tratto ci regalerà ancora qualche sorpresa, con nuovi panorami e varie opere di ingegneria idraulica più o meno recenti, volte al mantenimento della strada.
Il percorso misura in tutto 17 km con circa 500 mt di dislivello, affrontanti nella quasi totalità nella discesa/ascesa al Santuario, in circa 5 ore di cammino. Anche se la parte centrale dell'escursione può sembrare troppo dura, sono state numerose le famiglie anche con bambini che abbiamo incrociato lungo il percorso. La risalita dal santuario può essere infatti effettuata con calma e godendosi il paesaggio visto che il resto del percorso non presenta particolari difficoltà.
Buona camminata
Nessun commento:
Posta un commento