Appenninica tre il Casentino e la Romagna. Dopo un'inizio più ripido la salita si fa dolce e costante, con pochi brevi strappi, appena sotto la cresta immersi in una splendida
faggeta abbarbicati sulla rocce emerse dal terreno. Dopo un paio di chilometri, poco prima dei 1424 mt de Il Poggione, inizieremo a trovare sulla sinistra i cartelli che delimitano l'area di Sasso Fratino; proseguiamo per un altro chilometro ed aggiriamo P.gio Pia Tombesi (1465 mt) quando il sentiero diventa vincolato. D'ora in avanti infatti saremo stretti fra le Riserve di Sasso Fratino,nel versante romagnolo, e quella de La Pietra su quello casentinese. Il sentiero continua il leggera salita per altri 2 km, lasciandoci sulla sinistra un paio di finestre tra gli alberi che ci regalano splendidi panorami sulle vallate dei bacini dei Bidenti di
un largo sentiero ancora vincolato dalle due riserve; lo sarà per 1 km fino a P.so Porcareccio (1493 mt), dove il segnavia 78 che si stacca a destra segna il confine sud de La Pietra. Dopo poche decine di metri, al termine di una serie di ripidi tornanti, sulla sinistra sotto il sentiero troviamo una sorgente quasi sempre attiva dove possiamo riempire le borracce. Il sentiero scende verso La Scossa per poi risalire e scavalcare Giogo Seccheta (1383 mt), da cui si stacca a destra il segnavia 76 de La via dei legni verso Croce Gaggi, e diventa una pista pianeggiante che solca gli ampi spazi erbosi usati, un tempo come oggi, per l'accatastamento provvisorio della legna tagliata nelle vicine foreste. Proseguiamo la discesa sullo 00 e superando gli incroci con il 68 e il 70 per l'Eremo di Camaldoli, arriviamo alla sbarra di Prato alla Penna (1248 mt) dove usciamo
dal bosco e ci fermiamo a mangiare sui morbidi prati. Dopo pranzo evitiamo i 100 metri di dislivello dello 00 sotto P.gio Tre Confini, e raggiungiamo P.so Fangacci percorrendo i 2 km della qui pianeggiante strada sterrata che collega l'Eremo con Badia Prataglia. Lungo la strada, più o meno a metà all'altezza di una curva a sinistra, si apre tra gli alberi l'ultimo scorcio di panorama sulla diga di Ridracoli.
Giunti al Passo ci reimmergiamo nella faggeta lungo il segnavia 72 che scende ripido per 1 km fino ad immettersi di nuovo sulla strada per Badia Prataglia, e che arriva a Il Capanno, nostra meta di oggi. Per la notte ci fermiamo all'omonimo campeggio dove possiamo finalmente farci una doccia e dare una lavati ai vestiti.
La tappa di oggi si conclude dopo 14 km di cammino che, scavalcando P.gio Scali, ci ha regalato alcuni tra i panorami più belli di questo trek.
Purtroppo anche il nostro viaggio termina qui; la notte infatti, veniamo investiti da un violento temporale che ci fradicia tutti i vestiti e parte dell'attrezzatura. Come se non bastasse, il cane sie è ferito ad una zampa e quindi, al mattino, decidiamo a malincuore di interrompere il trek e di tornare a casa.
Nel totale dei 4 giorni abbiamo comunque percorso circa 55 km, attraversando quasi interamente il parco da nord a sud, godendo di splendidi panorami e ammirando splendide opere dell'uomo resistite negli anni.
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