Pratomagno - Tra Casentino e Valdarno - EE

Il percorso di oggi ci porterà a percorrere quasi interamente la cresta del massiccio del Pratomagno, da nord a sud, sui pascoli a cavallo tra il Casentino ed il Valdarno e che sono utilizzati ancora oggi. Vista la lunghezza dell'itinerario e le numerose ripide gobbe
che scavalcheremo, questa escursione non è adatta a tutti e richiede anzi un discreto allenamento; la fatica però, sarà ben ricompensata dai meravigliosi panorami di cui godremo dalla cresta. Lasciamo l'auto a Bagni di Cetica (1200 mt ca), sulla strada sterrata che da Strada (Castel S. Niccolò) porta ai valichi per il Valdarno, dove facciamo rifornimento d'acqua alla fonte davanti all'albergo-ristorante e cominciamo l'ascesa lungo il sentiero 29 che coincide con l'assolata
strada. 800 metri più avanti arriviamo al primo incrocio innestandoci sulla strada che da sinistra scende dal Varco di Castelfranco, e che noi percorreremo al ritorno, mentre ora continuiamo a salire sulla destra in direzione Secchieta. Percorriamo circa 1 km quando giunti ad un tornante a sinistra godiamo di una meravigliosa vista sul Casentino sormontato dal crinale di confine con la Romagna; voltandoci indietro invece si ha un'idea del percorso che affronteremo sia in quota, anche se la meta rimane nascosta, sia al ritorno seguendo la linea che scende sulla costa riconoscibile dal netto taglio che gli alberi disegnano. Qualche curva più in alto la strada si fa pianeggiante e ombreggiato ed in poco tempo siamo ai 1357 mt del Varco di Reggello, proprio sopra l'abitato di Montemignaio, in vista delle pale eoliche di
Secchieta; senza farci distrarre troppo dalle meraviglie dei paesaggi che ci circondano, stiamo attenti a prendere sulla sinistra, in prossimità di una sbarra, il segnavia 00 CT (Casentino Trekking, percorso che corre lungo tutti i crinali che circondano la vallata) che, su di una pista costeggiata da cespugli di more, ci porta sulla cresta da cui abbiamo un primo panorama sul Valdarno. Giriamo verso sud lasciandoci alle spalle le vicine pale ed iniziamo con i quasi 3 km di saliscendi che ci portano alla ripida ascesa del P.gio Uomo di Sasso (1537 mt); il sentiero scende dolce sul pianoro di crinale e di fronte a noi è possibile riconoscere la Croce nella gobba dietro ai ripetitori. Oltre alla tanta gente che incrociamo in MTB, sul versante del Valdarno una decina di deltaplani volteggiano in aria con qualche passaggio anche vicini a noi. In poco più di
1 km giungiamo al Varco di Gastra (1393 mt) per poi risalire nuovamente sopra ai 1500 mt di P.gio del Lupo (1515 mt); stiamo costeggiando le recinzioni delle Aree di Mantenimento dei Prati, facili da scavalcare da un lato all'altro in caso di incontro con il bestiame. Giunti in cima al Poggio, sulla sinistra, entriamo all'interno della recinzione attraverso lo stretto passaggio che è stato creato ed iniziamo una nuova discesa che ci porterà a scendere di quasi 80 mt fino al Varco alla Vetrice per poi risalirli sul P.gio Varco di Castelfranco; ancora una piccola discesa ci porta a passare sopra il tunnel per iniziare l'ascesa finale alla Croce. La ripida salita iniziale ci permette, con notevole sforzo, di arrivare presto in quota sul pianoro del M.te Pianellaccio (1593 mt), e di percorre gli ultimi 500 mt di sentiero fino alla Croce del Pratomagno, con i suoi 1595 mt la più alta del Massiccio e nostra meta di oggi. Ci fermiamo a mangiare con il panorama che ci circonda a 360° tra Valdarno e Casentino,dopo aver camminato per circa 4 ore e mezza
percorrendo 11,5 km di saliscendi che hanno portato il dislivello complessivo affrontato a quasi 1000 mt. Possiamo riposarci con tutta calma visto che il ritorno sarà rapido e tranquillo; infatti torniamo sui nostri passi fino al Varco di Castelfranco dove a destra usciamo dal cancellino del recinto e entriamo sulla strada sterrata. Questa, in meno di 2 ore di discesa regolare, ci porterà fino all'incrocio per Bagni da cui siamo arrivati al mattino. Unica nota da segnalare, dopo circa 1,5 km di discesa, sulla sinistra si apre un'area attrezzata con numerosi tavoli e sedie, oltre alla fontana che è anche l'unica di tutto il percorso.

In totale abbiamo percorso circa 18 km mozzafiato, sia per i continui panorami su entrambe le vallate, sia per i numerosi ripidi poggi che abbiamo scavalcato. Come ho già detto, la fatica è più che ricompensata dal percorso che è forse quello più suggestivo del Casentino.
Da evitare nei periodi più caldi visto che si cammina sempre in cresta e sempre sui prati, con rarissime oasi ombrose, e senza rifornimenti di acqua.

Buona Camminata

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