Da Villa Soraggio al Parco Naturale dell'Orecchiella - EE

Questo percorso ad anello, viene normalmente intrapreso partendo dall'Orecchiella, percorrendolo in opposto al nostro. La scelta di partire da Villa Soraggio è stata presa solo per risparmiare benzina essendo più vicina al nostro campeggio.

Arrivati quindi in auto fino al piccolo borgo, subito dopo un piccolo parcheggio a sinistra, scendiamo a destra verso il letto del Serchio di Soraggie parcheggiando di fianco ad un allevamento di trote e carpe.
Il sentiero è in realtà una pista dei boscaioli, che guadato il fosso quasi asciutto, inizia a salire verso le pareri verticali de La Ripa per un centinaio di metri. Proseguiamo dritti fino a raggiungere l'incrocio dei due sentieri, andata e ritorno, denominati entrambi Airone 2 e marcati giallo e blu. Prendiamo a destra e continuiamo la salita dai che 780 mt della partenza ci porta ai circa 1000 mt della linea boschiva; stiamo infatti camminando all'interno di una fitta faggeta che , grazie ad alcune terrazza naturali, ci lascia alcuni sprazzi di panorama sul nostro luogo di partenza, e sulla cresta a confine tra Toscana ed Emilia Romagna. Negli ultimi metri di bosco la salita si fa più impegnativa, preparandoci, una volta usciti dagli alberi, ai ripidi prati di palegro, dove il sentiero diventa una stretta traccia creata dal passaggio dell'uomo
a tratti quasi nascosta dall'erba alta che ci offre però anche un comodo arpiglio. L'ascesa ci permette, con un bello sforzo, di raggiungere quota 1300 mt superando quasi 300 mt di dislivello in poco meno di 200 di cammino. Siamo giunti così sulla cima pianeggiante de La Ripa (1311 mt) dove ci fermiamo a riprendere fiato dopo la faticosa salita, ripagati dalla vista di un lungo tratto di cresta dell'Appennino di confine, che avevamo alle spalle durante la salita, e più a sinistra le alte cime biancastre delle Apuane avvolte dalle nuvole. Ripartiamo sul sentiero che ora è pianeggiante, facendo attenzione un paio di centinaia di metri più avanti a svoltare leggermente a sinistra entrando nuovamente nel bosco, anche se i prati ci porterebbe a proseguire dritti. Iniziano i circa 3 km di saliscendi, che in un alternarsi di bosco e radure, ci portano a quota 1203 metri al crocevia con due strade asfaltate: la prima sulla nostra destra arriva quasi parallela a noi, scendendo dai rifugi Caprignana (1262 mt) e Miramonti (1292 mt), e insieme a noi entra perpendicolare sulla seconda, che sale da Piazza al Serchio e porta a Villa Soraggio passando dalla diga di Vicaglia.
Attraversiamo la strada e proseguiamo lungo uno stradello sterrato che attraversa la radura, e che poco dopo scende verso il bosco per l'ultimo tratto fino al piazzale del Parco dell'Orecchiella (1230 mt). Quando siamo quasi giunti alla meta, in un tratto di ripida salita, troviamo l'incrocio con la via del ritorno, a sinistra, mentre noi andremo a destra per poi tornare sui nostri passi più tardi. Recentemente istituito, il Parco Naturale dell'Orecchiella  è in parte recintato e a pagamento, offrendo percorsi didattici, l'orto botanico, e recinti per l'avvistamento delle numerose specie selvatiche che popolano la zona come ad esempio il lupo appenninico, il cervo e perfino l'orso bruno. Ricordate che all'interno dell'area a pagamento i cani non sono ammessi, a tutela della tranquillità degli animali che sicuramente, non saranno affatto infastiditi dalle urla dei numerosi bambini. A parte lo sfogo personale, è senza dubbio un bel posto, ben curato ed organizzato, una meta da prendere in considerazione per una gita in famiglia all'aria aperta, sia domenicale che di più giorni grazie alle strutture ricettive presenti .
Ci fermiamo a mangiare in uno dei verdi prati che circondano il parco e ci riposiamo un po' prima di intraprendere la via del ritorno, mantenendo la destra all'incrocio trovato all'andata e procedendo sul segnavia (sempre Airone 2) che per un po' costeggia la strada che porta al parco. Dopo 20 minuti attraversiamo di nuovo la strada che abbiamo trovato al mattino, stavolta un centinaio di metri più avanti vicino al Ristorante La Greppia. Da qui iniziamo la ripida discesa lungo un fosso che guaderemo da una parte all'altra decine di volte, attraverso le scogliere disseminate di piccole cavità utilizzate come tane da molti animali, tra cui si dice il lupo. Quest'area è infatti denominata Cime del Lupo, rendendo ancora più suggestiva la discesa del torrente. Consiglio di portarvi dietro un asciugamano, e di considerare la necessità di doversi togliere gli scarponi per guadare il torrente nel caso le acque coprano i sassi di passaggio.
 Il cammino resta in discesa per circa 2 ore, guadando il torrente e trovando lungo il percorso numerose tracce di antiche opere di bonifica, piccole dighe e canali lastricati, fino a confluire nel corso che scende dalla diga al Soraggie. Lo seguiamo per 300 metri, scavalcando più volte l'enorme tubazione dell'acquedotto della diga, tra l'erba alta di un sentiero qui appena percettibile. Attraversiamo il fosso un'ultima volta e rientriamo nel bosco, dopo 15 minuti di sentiero pianeggiante ci troviamo di fronte all'incrocio incontrato al mattino, giriamo a destra e in altri 20 minuti siamo tornati alla macchina.
Abbiamo percorso circa 11 km e un dislivello di 500 mt in circa 5 ore e mezza di cammino, non particolarmente difficoltoso. In entrambi i sensi di percorrenza,sia che saliate dai prati o dal fosso, la salita sarà piùttosto dura se non si è allenati per niente, ma non impossibile.

Buona camminata

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