Anello del M.te Lodin - EE

Siamo in Friuli Venezia Giulia,a nord di Paularo (UD), dove attraversato il torrente Chiarsò inizia la strada di montagna che gira attorno al M.te Zermula (2143 mt) in direzione del Passo del Cason di Lanza.

La percorriamo in auto per circa 10 km, su tratti molto stretti ed a strapiombo sul Chiarsò, scavata nella roccia come le gallerie che a volte dobbiamo attraversare, finché giungiamo a C.ra Ramaz (1060 mt). Lasciamo l'auto al centro delle antiche stalle usate durante i pascoli estivi, imboccando sulla destra il sentiero dei Celti (segnavia 457) che sale per 1 ora e mezza di cammino immersi dagli abeti sino ai 1493 mt di C.ra Lodin Alta. Abbiamo percorso meno di 2 km e siamo saliti già 500 mt in altezza, quindi dopo una breve sosta al Bivacco ripartiamo, ancora in salita, per circa 200 metri di bosco e ad attraversare in seguito le verdi praterie ai piedi della scogliera del M.te Lodin (2015 mt). 
Il tempo purtroppo non ci aiuta lasciandoci solo degli scorci si panorama tra le cime ancora innevate e coperte dalle nuvole. Dopo 2 km di prati rigogliosi, attraversabili grazie ad un po' di senso d'orientamento tra un segnavia e l'altro, giungiamo a C.ra Lodin Ata (1680 mt), alpeggio in fase di ristrutturazione. Il nostro arrivo viene annunciato al monte dallo strillare delle numerose marmotte che popolano questa zona, guardando bene è facile vederle, magari mentre corrono a nascondersi nelle loro tane. Le nuvole stanno calando anche sul Lodin e decidiamo quindi di iniziare la discesa della pista sterrata (con segnavia 448) che sale fino a qui da poco sotto C.ra Ramaz, e di cui percorreremo vari tratti lungo la via del ritorno alla macchina. Dopo circa 20 minuti di discesa più o meno ripida, subito dopo uno stretto tornante a sinistra, seguiamo il sentiero che si stacca sulla destra, addentrandoci tra gli abeti; oltrepassiamo un fosso e dopo una breve ripida salita, siamo di nuovo tra i pascoli solcati da una passerella attraverso cui arriviamo al suggestivo Rifugio Fabiani 1539 mt, al centro della stretta valle denominata Pecol de Chiaula Alta, chiusa tra l'omonimo passo e la cima del Cuestalta (2198 mt).
Il rifugio gestito è composta da due strutture ad angolo, in una delle quali è compreso un bivacco molto spazioso. entrando troviamo una "cucina" letteralmente ammobiliata con al centro il camino dove cucinare, oppure per sedersi attorno per togliersi di dosso l'umido accumulato. Le legne per il fuoco le trovate proprio dietro la porta, a destra invece una capiente sala da pranzo con 2 lunghi tavoloni e delle ripide scale per il reparto notte sovrastante. Accendiamo quindi il fuoco e ci fermiamo a mangiare ed a riposarci dopo circa 5 km e mezzo di cammino. Ripuliamo un po' e torniamo sui nostri passi lungo la passerella fino all'inizio del bosco, dove sulla destra prendiamo il segnavia 454 che ci porta allo stradello che avevamo lasciato al mattino qualche curva più in alto.

Questo, denominato Sentiero dei Silenzi, lo seguiremo per 4 km circa di discesa regolare, grazie anche agli stretti tornanti della parte centrale, ci porterà fin quasi alla macchina, passando dopo 20 minuti dall'incrocio che porta a C.ra Lodin (1443 mt) e poco piu avanti una caratteristica fonte di sorgente, avvicinata al sentiero e resa utilizzabile grazie ad un canale di legno abilmente lavorato e posizionato. Proseguiamo e giunti a quota 1080 mt, siamo ormai in vista di C.ra Ramaz; superato un fosso, sulla sinistra, tagliamo la costa attraverso i 200 metri che ci dividono dalla meta con segnavia 407, che costeggia il Rio Cercevesa e che si era unito con la nostra strada qualche curva sopra.

Abbiamo così percorso circa 11.5 km in 5 ore di cammino. Il percorso non presenta particolari difficoltà, tranne che per alcuni tratti di ripida salita nella prima parte e, come già detto, un po' di senso d'orientamento tra i prati del Lodin.

Buona camminata

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